La regolazione della fertilità

Alcuni cambiamenti culturali di questi ultimi trenta anni- il potere tecnologico,il primato del piacere,la relativizzazione della verità, il volere “tutto e subito”- hanno portato ad una visione riduttiva e non propriamente umana della sessualità, separando nettamente l’aspetto unitivo del rapporto sessuale da quello procreativo, hanno creato una mentalità contraccettiva. Se, infatti ,l’unico fine del rapporto sessuale è il piacere, per cui si possono avere rapporti sessuali con chi si ha voglia e quando si ha voglia, la fecondità diventa un ostacolo, un peso, una malattia da combattere con ogni mezzo. Ne deriva una deresponsabilizzazione nei confronti  della vita nascente: la vita che potrebbe svilupparsi dall’incontro sessuale diventa così un nemico da evitare assolutamente.

 

I metodi naturali-una proposta valida e possibile

I metodi naturali di regolazione della fertilità sono metodi che, basandosi sulla conoscenza dei processi biologici e fisiologici del ciclo femminile, consentono di individuare i ritmi di fertilità della donna attraverso l’osservazione di alcuni sintomi del periodo fertile (Marcatori naturali di fertilità):

- temperatura corporea basale
- il muco cervicale e le modificazioni da esso indotte a livello vulvare
- il dolore di metà ciclo

Questi segni e sintomi di fertilità della donna riflettono la normale sequenza dei cambiamenti ormonali che caratterizzano il ciclo mestruale.
Le conoscenze dirette della propria fertilità, che la donna può avere “osservando se stessa”, possono essere usate dalla coppia per ricercare, distanziare o evitare il concepimento. In più coinvolgono la coppia in una progressiva crescita nel dialogo, nella condivisione, nell’amore e nel rispetto reciproco, presupposti fondamentali per poter vivere la sessualità in modo  maturo e consapevole.
I metodi naturali sono facili da imparare e non hanno controindicazioni perché non interferiscono con le funzioni naturali del corpo, quindi non provocano danni alla salute; possono essere seguiti dalle donne con cicli lunghi, brevi o irregolari, cicli senza ovulazione, durante l’allattamento al seno, dopo sospensione dei contraccettivi orali (pillola estro-progestinica), dopo rimozione della spirale… E’ importante sottolineare che, a differenza dei metodi naturali più diffusi in passato(come quello di Ogino e di Knaus), essi non si affidano a calcoli probabilistici, ma a rilevazioni quotidiane e personali, è questo l’aspetto che li rende scientificamente più precisi. L’efficacia anticoncezionale viene valutata mediante un indice statistico chiamato Indice di Pearl (I.P.) che è calcolato su 100 donne che usano il metodo in esame per un anno e sulle gravidanze verificatesi. Quanto più vicino allo zero è l’indice tanto più efficace è il metodo .Al metodo Billings è attribuito un indice dell’ 8%-15%.

 

I metodi naturali non si imparano da soli o leggendo istruzioni.  Un insegnante segue personalmente la coppia per l’arco di tempo necessario all’apprendimento del metodo.La consulenza presso i centri abilitati è gratuita e implica un percorso metodologico con tempi precisi. (per informazioni e indirizzi consulta il sito: www.confederazionemetodinaturali.it; per il Piemonte:Ce.Pi.M.B.-Centro Piemontese Metodo Billings.,tel.0175259154; 3398612462; mariocampanella@tin.it ).
I metodi naturali, oggi ufficialmente riconosciuti e promossi dalla Confederazione Italiana dei Centri per la Regolazione della Fertilità, sono il Metodo Billings e i Metodi sintotermici.

Il Metodo Billings

Questo metodo è frutto delle osservazioni e degli studi dei coniugi e medici John e Evelyn Billings.
Nell’apprendimento del metodo la donna è aiutata a riconoscere il sintomo del muco cervicale ( prodotto dalle cellule presenti nelle cripte cervicali in quantità crescenti sotto lo stimolo degli omoni estrogeni prodotti dal follicolo ooforo)sin dalla sua primissima comparsa: dalla presenza e dalla consistenza del muco(fluido durante il periodo fertile, denso durante quello infertile) si può capire quali sono i giorni fertili.
Naturalmente non tutte le donne hanno il ciclo regolare, ma un insegnante del metodo è in grado di condurre la donna alla comprensione del proprio ciclo anche in presenza di cicli irregolari.

I metodi sintotermici

Mentre gli altri metodi naturali utilizzano un singolo indicatore di fertilità, i metodi sintotermici riuniscono l’osservazione di più marcatori biologici aumentando così considerevolmente l’efficacia contraccettiva.

Metodo sintotermico di Rotzer

Tiene conto del muco cervicale, della temperatura basale e dell’autovalutazione del collo uterino.

Metodo sintotermico C.A.Me.N

Tiene conto del muco cervicale, della temperatura basale e del calcolo di Ogino.

Calcolo di Ogino-Knaus

Si devono osservare almeno 12 cicli consecutivi.
1-si prende nota del ciclo mestruale più lungo e di quello più breve avuti nell’arco dell’anno
2-si sottrae 18 al ciclo mestruale più breve e si ottiene il primo giorno potenzialmente fertile
3-si sottrae 11 al ciclo mestruale più lungo e si ottiene l’ultimo giorno potenzialmente fertile.

La contraccezione

La CONTRACCEZIONE e’ la presa di coscienza della coppia che vuole vivere la propria sessualità senza giungere all’aborto. Per contraccezione si intende l’impiego di qualsiasi procedimento che impedisca la fecondazione in maniera temporanea e reversibile.

Mentre i metodi naturali, non servendosi di interventi intrusivi sulla persona, assecondano in tutto e per tutto le dinamiche fisiologiche e antropologiche, la contraccezione interviene sulla regolazione della fertilità bloccando il percorso evolutivo naturale.
I metodi contraccettivi si possono classificare secondo le modalità d’intervento:
-1 meccanismi che agiscono prima del concepimento sono i contraccettivi “classici”, chimici o meccanici, che impediscono temporaneamente e reversibilmente il concepimento.
-2 meccanismi che agiscono dopo il concepimento, quando la gravidanza è già iniziata. In questo caso ci sono due modalità d’intervento:
_ intercezione: (pillola del “giorno dopo”) impedisce l’impianto dell’embrione (annidamento).
_contragestazione: provoca il distacco dell’embrione già impiantato nella parete uterina.(RU 486)
Questi ultimi noti anche come “contraccezione post-coitale” o “contraccezione d’emergenza”,sono prodotti abortivi perché distruggono una vita umana già iniziata.


1-Metodi contraccettivi “classici"

 

I metodi ormonali

Si avvalgono dell’assunzione dei due principali ormoni del ciclo ovarico, estrogeni e progesterone,  e agiscono:

  1. a livello centrale modificando  l’attività  dell’ipotalamo  e  dell’ipofisi,  che produce minor quantità di  FSH e di LH  impedendo così  la maturazione del follicolo e bloccando l’ovulazione.

  2. a livello periferico modificando  la  motilità  delle  tube  e   la   regolare    crescita   dell’endometrio  (mucosa che riveste all’interno l’utero) e alterando il muco cervicale rendendolo spesso e vischioso in grado di limitare il passaggio degli spermatozoi.

 

 

La pillola

In commercio dagli anni sessanta è stata via via cambiata nelle componenti e nelle dosi nel tentativo di ridurre rischi per la salute ed effetti collaterali per la donna che la assume. La composizione iniziale era di estrogeni e progestinici, con quantità elevate di estrogeni, poi sono state sintezzate sostanze simili ad essi che agiscono a dosi ridotte ottenendo pillole di seconda e terza generazione. Le pillole di terza generazione che hanno dosaggi molto bassi non bloccano in tutti i casi l'ovulazione ed è stata ipotizzata la possibilità di un loro meccanismo microabortivo e non comtraccetivo. Gli ormoni un tempo venivano assunti solo per bocca, mentre oggi sono disponibili anche in forma di cerotti applicabili alla cute, anelli vaginali, dispositivi sottocutanei e iniezioni intramuscolari.

La pillola per bloccare l'attività delle ovaie, deve essere assunta per la prima volta a partire dal primo giorno della mestruazione: per bocca ventuno o ventotto giorni (sempre alla stessa ora). Al termine delle 21pillole  si sospende per una settimana, durante la quale compare un flusso simil mestruale. All’ottavo giorno si inizia una nuova confezione (E’ importante non dimenticarne neppure una!).
I dispositivi sottocutanei e le iniezioni intramuscolari vanno effettuate periodicamente: una volta al mese o ogni 3-6-12 mesi o anni.

Controindicazioni:
Esendo gli ormoni della pillola simili agli ormoni ovarici che sono utilizzati da molti organi del corpo umano, la loro assunzione può creare alterazioni di alcune funzioni. La pillola quindi non può essere assunta dalle donne che hanno malattie al fegato, tumori maligni all'utero e als eno, oppure rischi di flebite o trombosi per difficoltà congenite o acquisite della coagulazione del sangue. Alle donne che fumano è vivamente sconsigliato l'uso della pillola soprattutto dopo i 35 anni perchè aumenta i richi di problemi al cuore e alla circolazione sanguigna.

Effetti collaterali:
Possono presentarsi effetti collaterali generali per un eccesso di estrogeni, ad esempio nausea, vomito, aumento di peso per ritenzione idrica, edemi, crampi muscolari, mal di testa, vertigini, macchie sulla pelle, dolore mammario, ipertensione. In caso di carenza di estrogeni si possono presentare effetti sull'apparato genitale, come perdite ematiche intermestruali; vampate di calore. In caso di eccesso di progestinici, invece, si possono presentare affaticamento, stanchezza, alterazioni dell'umore, depressione e diminuzione del desideriop sessuale.
I composti cosiddetti "ad impianto" sottocute possono avere un irregolare controllo del ciclo femminile e dare disturbi con alterazioni del ciclo stesso. Inoltre occorre prestare attenzione all'assunzione di farmaci mentre si usa la pillola, infatti i farmaci che stimolano il metabolismo del fegato riducono l'efficacia della sua azione. L'uso a lungo termine della pillola può creare difficoltà al ritorno della fisiologica attività di utero e ovaie. Risulta evidente che la pillola deve essere prescritta dal medico e implica attenti controlli medici periodici. (Indice Pearl 0,5-2,5)


Il cerotto (Evra)

E’ il contraccettivo ormonale transdermico.
Si applica sulla pelle asciutta a partire dal primo giorno di un ciclo e si cambia una volta alla settimana per 3 volte.
Alla  rimozione  del  3° cerotto  si  fa seguire una sospensione di una settimana in cui compare un flusso simil mestruale.

Sedi preferibili di applicazione: braccio, spalla, addome glutei.

 

L’anello vaginale(NuvaRing)

E’ il contraccettivo ormonale vaginale.
Si inserisce in vagina all’inizio di un ciclo (non oltre il 5° giorno)  e si rimuove dopo 3 settimane.
Alla  rimozione  si  fa  seguire  una sospensione di una settimana in cui compare un flusso simil mestruale.

All’ottavo giorno si inserisce un nuovo anello.

 

I metodi di barriera

Il preservativo

E’ il contraccettivo di barriera maschile.
Costituito da una  guaina per lo più in lattice da indossare all’inizio di ogni rapporto sessuale, evita che lo sperma venga depositato nella vagina.
  
E’ importante controllare sempre la sua integrità dopo l’uso!

 

 

Il diaframma

E’ il contraccettivo di barriera femminile
Inserito in vagina in modo che ricopra completamente il collo dell’utero prima di ogni rapporto, impedisce la progressione degli spermatozoi attraverso gli organi genitali interni.

Dev’essere rimosso almeno 6 ore ore dopo il rapporto, non prima.
Al contrario del profilattico può essere riutilizzato più volte.

 

La spirale

La spirale-dispositivo intrauterino (IUD)(intercettivo-temporaneo)
E’ costituita da un supporto di materiale plastico su cui è avvolto a spirale un filamento metallico,per lo più rame o argento.
Il dispositivo va applicato dal ginecologo all’interno della cavità dell’utero.
Il meccanismo d’azione si basa sul fatto che la reazione infiammatoria provocata dallo IUD nella cavità dell’utero, impedisce l’annidamento dell’embrione.(meccanismo abortivo)
Alcuni IUD contengono progestinico che rilasciano lentamente: in questo caso, si ha anche una riduzione e addensamento del muco cervicale che rallenta la risalita degli spermatozoi e di atrofia (meccanismo abortivo) della mucosa endometriale (parete interna dell’utero).
Controindicazioni- il dispositivo non va applicato in donne che abbiano avuto infezioni nella cavità addominale, in donne che non abbiano mai avuto gravidanze o che abbiano malformazioni congenite o acquisite (fibromi)dell’utero o in caso di tumori dell’utero.
Effetti collaterali- si possono presentare dolori intensi sia in fase mestruale che periovulatoria e maggiori suscettibilità alle infezioni genitali e pelviche.

Il coito interrotto

Consiste nell’estrarre il pene dalla vagina poco prima di eiaculare.
É soggetto ad un’alta quota di fallimenti poichè esiste  la possibilità che il liquido che precede l’eiaculazione contenga degli spermatozoi.

Inoltre si possono verificare delle situazioni nelle quali l’uomo ha piu’ difficolta’ nel controllarsi: per esempio se ha bevuto alcolici anche in quantita’ modesta.


2-Contraccezione “d’emergenza”

La pillola del giorno dopo

Che cosa è- è un ritrovato chimico di tipo ormonale, caratterizzato dal principio attivo Lenovorgestrel (derivato dal progesterone) da cui il nome commerciale di Norlevo.Lo scopo di questo prodotto è, in ultima analisi, quello di evitare una nascita non programmata a seguito di un rapporto sessuale “non protetto”.
Come funziona?-
Basta assumere, in un'unica somministrazione,  due compresse contenenenti ciascuna 750 mcg del principio attivo (le pillole contraccettive normali sono da 75mcg!) al massimo entro 72 ore, meglio 24, dal rapporto. L’effetto specifico del Norlevo è di impedire che l’embrione già formato trovi accoglienza nell’endometrio, cioè si annidi nell’utero.
L’efficacia è molto variabile, fallimenti dal 5 al 42%; I.Pearl = 0,5-1,6.
Bisogna considerare che se l’assunzione è preovulatoria,(l’ovulazione non è ancora avvenuta) l’effetto del farmaco può bloccare l’ovulazione o, in caso di nuovo rapporto, facilitare anziché prevenire il concepimento.
Esaminando gli aspetti medici bisogna evidenziare che la somministrazione presenta dei rischi in quanto, essendo  una contraccezione“d’emergenza”, non è possibile fare le analisi necessarie per valutare la compatibilità col farmaco ,poiché il dosaggio ormonale è molto più elevato rispetto alla contraccezione classica.
Effetti collaterali: nausea, vomito, cefalea, perdite di sangue, vertigini, tensione mammaria.

EllaOne – “la pillola dei cinque giorni dopo”

Come la” pillola del giorno dopo”, impedisce l’annidamento dell’embrione nell’utero, se il concepimento è già avvenuto. Ma, a differenza di quest’ultima, EllaOne agisce fino a 120 ore. Il principio attivo è una  molecola chiamata”ulipristal acetato”, un antiprogestinico che si lega ai recettori del progesterone (ormone indispensabile per l’impianto dell’embrione nell’utero) esattamente come la pillola abortiva Ru486.
Poiché nella fisiologia della riproduzione l’embrione a 5 giorni dal concepimento è già in utero per annidarsi, l’effetto della pillola , contrastando l’annidamento dell’embrione, è abortivo, sebbene il farmaco venga definito “contraccettivo d’emergenza”.

 

 

RU486

Il principio attivo: mifepristone, ha un’azione opposta al progesterone.(l’ormone della gravidanza)E’ un antiprogestinico.
Questo farmaco deve essere assunto a gravidanza accertata, gravidanza normale, non extra-uterina: questo presuppone un controllo ecografico.
Deve essere assunta entro la 7^ settimana di gravidanza.
Il dosaggio è pari a 600mg, per via orale, in un'unica somministrazione. Questa prima fase produce l’effetto di staccare l’embrione dalla parete dell’utero.
2^ fase- un paio di giorni dopo è necessaria un’iniezione di Misoprostol(prostaglandine)che ha la funzione di aumentare le contrazioni uterine e facilitare l’espulsione dell’embrione.
3^fase- una settimana dopo il medico controlla con un’ecografia che la parete dell’utero sia liberata.
Effetti collaterali possono arrivare fino a 14 giorni e anche dopo che l’aborto sia avvenuto..
Un effetto collaterale frequente è l’infezione, causata dal permanere in utero(circa 3 gg)di un tessuto morto,soprattutto in caso di aborto incompleto, anche perché il farmaco deprime il sistema immunitario.
Sono 607 le controindicazioni della pillola abortiva, classificate per la prima volta nella ricerca dell’ente regolatorio americano Food and Drug Administration (Fda). Sono stati  29  i decessi collegati ad aborto chimico.
Sull’edizione inglese della rivista Marie Claire, una donna racconta la sua esperienza. Non sono stati i dolori, “fitte lancinanti al ventre”, a spaventare la donna, né l’emorragia che è  durata 14 giorni, e nemmeno le bolle che le anno coperto il collo e le spalle dopo l’assunzione del Misoprostol; sono stati la depressione e il disordine emotivo e mentale sopraggiunti dopo l’aborto, la difficoltà espressiva, l’estrema stanchezza che le impediva qualunque attività.Questo stato di incapacità e confusione è durato circa 9 mesi, e pare sia stato dovuto al caos ormonale che il farmaco ha creato nel corpo femminile.(da Avvenire 28/06/2007)
I sostenitori della RU486 affermano che l’uso della pillola abortiva renderà più libere le donne e le affrancherà dal dolore.
Sono argomenti validi?
Le donne con l’aborto chimico non sono più libere. Rischiano di essere, invece, abbandonate a casa propria in un momento di estrema difficoltà e sofferenza, quando necessitano di consigli medici e di un sostegno umano.Il dolore dell’aborto chimico è peggiore di quello dell’aborto chirurgico per le contrazioni provocate dalle prostaglandine,tanto che è necessario associare alle sostanze abortive un’importante terapia di sostegno con antidolorifici.Si fa uso anche di antiinfiammatori, che aumentano però la tendenza al sanguinamento.
L’aborto chimico è più rapido?
Consideriamo i tempi:occorrono da 24 a 48 ore perché la RU486 faccia effetto;segue poi l’iniezione del Misoprostol e altre 12-24 ore perché ci sia l’espulsione;segue un controllo ecografico per accertare che tutto il materiale (l’embrione)sia stato eliminato e non si debba ricorrere al “raschiamento.”(con anestesia totale). Stando così le cose non sembra corretto attribuire a questo sistema abortivo il pregio della rapidità.

La sindrome post abortiva

L'Interruzione Volontaria della Gravidanza può condizionare la vita psichica successiva della donna. E' noto lo Stress post-aborto, che insorge dai tre ai sei mesi dalla data della IVG e rappresenta il disturbo più lieve finora osservato. Ma è nota anche la Sindrome post-abortiva (SPA) che si riferisce ad un insieme di disturbi che possono insorgere subito dopo l'IVG come dopo svariati anni, in quanto può rimanere a lungo latente a livello inconscio. Ricorrendo ad una esemplificazione si può paragonare l'IVG ad una mina che dopo essere stata innescata viene gettata in mare. Questa mina può rimanere inattiva per svariati anni, può esplodere dopo breve tempo, può anche non esplodere. La donna può rimuovere, può anche negare quanto è accaduto, però può anche recuperare la percezione cosciente dell'aborto fatto, in svariati momenti significativi della vita ed elaborare sintomi importanti. Negli studi delFHarvard Medicai School (Worden, 1987) i disturbi descritti sono i seguenti: Disturbi emozionali (ansia ecc.), della comunicazione, della alimentazione, del pensiero, della relazione affettiva, disturbi neurovegetativi, della sfera sessuale, del sonno (con flash backs dell'aborto).

 

Madre Teresa di Calcutta ripeteva sempre, anche all'Onu e a Stoccolma per il Premio Nobel:
"L'aborto è il maggiore distruttore della pace, perché è una guerra contro il bambino. Se accettiamo che una madre possa uccidere il proprio figlio, come possiamo dire alle altre persone di non uccidere i propri simili?"

 

 

 

 

 

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